La postura è definita come la posizione del nostro corpo nello spazio. Questa non è altro che la risposta di adattamento che il nostro corpo apporta al fine di sopperire ai vizi posturali quotidiani.

Altre volte può essere la risultante di eventi traumatici che condizionano negativamente la posizione e il rapporto del nostro corpo nello spazio. In questo caso l’osteopatia è uno strumento importante per correggere la postura.

Questa testimonianza dimostra il cambiamento che si può indurre in un soggetto (paziente reale*) in un’unica sessione di trattamento osteopatico.
Tramite la manipolazione dei tessuti l’osteopata è in grado di condizionare e ripristinare la postura corretta, permettendo quindi al paziente di rispondere meglio alle richieste adattative.

Questo trattamento “posturale” può essere più o meno efficace in base anche all’età del paziente. Pazienti giovani sono più ricettivi in quanto la loro crescita non è ancora terminata ed il loro schema non è definitivo.

Al trattamento consiglio sempre di abbinare dell’attività fisica appropriata, quindi una serie di esercizi atti a mantenere i risultati ottenuti nel tempo finché il corpo non si stabilizza.

Nonostante possa sembrarlo, il nostro corpo non è simmetrico. All’interno del nostro organismo la distribuzione degli organi ne è un esempio lampante.

L’obiettivo finale non sempre è la ricerca della simmetria assoluta, ma risolvere delle disfunzioni in modo tale da ottenere un minor dispendio energetico da parte dell’organismo e quindi una miglior risposta agli stimoli ambientali ed interni.

L’osteopata, nel trattare lo schema, ricerca questi “dispendi energetici” e li corregge.

Nel caso riportato la paziente presentava la spalla sinistra anteposta, una rotazione opposta del bacino, una deviazione del rachide lombare e un’inclinazione del bacino.
Con dei puntatori rossi ho cercato di semplificare il suo schema così da renderlo più comprensibile.

Correggendo i punti più importanti del suo schema è riuscita immediatamente a correggersi, sentendo subito un netto beneficio.
I puntatori verdi mostrano quindi un corpo più “simmetrico” ma soprattutto più funzionale.

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*Il paziente ha espresso il consenso di pubblicare la sua immagine a fini commerciali